martedì 7 maggio 2013

BROTHERS ADVENTURE - Testo & Storyboard




Il sole era ormai alto lassù in cielo e con grazia e calore continuava ad augurare un buon giorno alle ultime persone che, ancora un pò stanche, si alzavano per affrontare un altra giornata di impegni e lavoro.
Tra queste, ecco svegliarsi due fratelli: Nicola e Michele avevano rispettivamente 18 e 16 anni. Come ogni mattina la sveglia suonò di buon'ora e i due, ancora pieni di sonno, si apprestarono ad alzarsi. 
"Mamma mia", Michele: "Che splendida giornata che c'è oggi". Pieno di allegria si avvicinò a Nicola per svegliarlo il quale, dopo aver aperto gli occhi, esclamò con tono stupito:
" Wow, ma oggi il sole é meraviglioso!".
Entrambi felici e invogliati, fecero una bella e sostanziosa colazione, finirono di prepararsi e si avviarono insieme in direzione delle loro rispettive scuole.
Era di routine che la prima parte del tragitto venisse percorsa insieme e quella mattina il loro anziano vicino di casa Gigi era già sveglio per curare e sistemare il suo giardino come faceva ormai da anni.
I due lo salutarono dandogli un caloroso buongiorno ma purtroppo il vecchietto non riuscì a sentirli, in quanto
diventato sordo alcuni anni prima.
"Ora per riuscire a salutarlo dovremmo urlare a squarciagola" disse Michele, "Hai ragione!" rispose Nicola, e continuò con la seguente domanda "Ti ricordi quando eravamo piccoli che, giocando, il pallone ci andava sempre a finire nel suo cortile? Mamma mia non facevamo nemmeno in tempo a saltare la recinzione per andarlo a recuperare, che subito ci sentiva e ci sgridava promettendoci che prima o poi ci
avrebbe bucato la palla".
"Già!" affermò Michele "ricordo ancora nitidamente quella volta che ci rincorse con la scopa in mano".
"Hahahahaha, cosa mi fai ricordare, Michele?!?!"



"Stavamo tranquillamente giocando col pallone sotto alla casetta sull'albero che ci costruì nostro papà", cominciò a raccontare Michele continuando a camminare col fratello verso la scuola: "E' ancora bellissima.
E che bel giardino che avevamo, era il nostro piccolo angolo di paradiso.
Credo di aver avuto 5 anni quando hai calciato la palla facendola accidentalmente finire nel suo giardino.
Quella volta dovevo essere io ad andarla a recuperare e come sempre mi sono preparato per
scavalcare la recinzione".


"Gigi si era accorto del pallone nel suo cortile e con furbizia si era nascosto per aspettarmi e
per potermi sgridare". 


 "Già!", esclamò Nicola: "se la memoria non mi inganna, tu; ignaro di tutto, hai provato a prendere il pallone con un retino ma, mentre eri tutto preso dall'intento, Gigi ti spaventò facendoti scappare da me".


 "Mi ricordo benissimo di quell'episodio: sei venuto di corsa da me dicendomi che a causa dello
spavento non eri riuscito a recuperare la palla. Per fortuna che ti ho proposto di agire insieme e come una vera squadra così da riuscire a prendere il pallone. Eh, se non ci fossi stato io..."
"...se non ci fossi stato tu...", obiettò scherzando Michele :" ...il pallone non sarebbe mai finito nel suo cortile e di conseguenza non sarebbe mai successo tutto quel caos che abbiamo combinato in seguito".


 "Arrivati al recinto di Gigi, abbiamo escogitato una sorta di piano d'azione per riprenderci il pallone".


"Io mi sono seduto sul recinto per attirare l'attenzione del vecchietto", continuò Michele, "Lui mi ha visto e si è buttato a capofitto x braccarmi. Tu, intanto, con un pò d fortuna sei riuscito a passare con la gamba tra le staccionate, hai calciato il pallone e hai colpito Gigi facendolo cadere. La palla è rimbalzata
così fuori dalla recinzione."
"Mamma mia che pallonata che gli ho tirato, povero Gigi!", esclamò Nicola mezzo sorridente
ma comunque con un fare dispiaciuto.
Michele guardò il fratello e poi continuò dicendo: "Si, indubbiamente gli hai fatto molto male quella volta, ma nonostante tutto ricordo che poi mi hai preso in braccio e hai recuperato il pallone.  "Lo ricordo bene", disse Nicola:" E mi ricordo anche che hai riportato una storta alla caviglia scendendo dal recinto".


 "Lo ricordo bene anch'io" rispose Michele: "E ricordo altrettanto bene che Gigi ha cominciato a rincorrerci
con la scopa in mano: se ci avesse preso non escludo che ci avrebbe dato delle legnate in testa.


Tu eri comunque rallentato dal mio peso e Gigi ci stava ormai raggiungendo quando a te è venuta un idea tanto brillante quanto diabolica: hai acceso il suo taglia erba e lo hai fatto andare nel suo giardino costringendo il vecchietto a lasciar perdere noi due per cercare di fermare il tosaerba che, oltre ad aver già rovinato parte del cortile, stava per andare a finire in mezzo al suo amato raccolto.
E' stato in questo modo che siamo riusciti a svignarcela e a tornare alla nostra adorata casetta".



"E' stato bellissimo quando, giunti la, ci siamo adagiati e rilassati, anche se tu ti sei reso conto quasi subito di aver sbagliato nei confronti di Gigi e hai ammesso a te stesso che, nonostante tutto, il motivo della sua arrabbiatura era del poco rispetto dimostratogli nei suoi confronti".


"Io ti ho dato un bello e forte abbraccio come gesto di stima e di ringraziamento per avermi aiutato...ti ho visto proprio come un vero eroe quella volta".


"Felice del mio bellissimo gesto, mi hai poi spiegato la situazione e mi hai fatto capire l'errore che avevamo commesso nei confronti di Gigi: errore che solo ora, ricordando la vicenda, riesco a capire pienamente.
In ogni caso abbiamo deciso di andarci a scusare con lui e fu in quell'occasione che è successo l'inaspettato:
forse per aver capito la nostra accortezza e la nostra innocenza o forse per essere rimasto stupito della tenerezza da bambino che ci caratterizzava in quel momento, ha deciso non solo di accettare le nostre scuse ma anche di regalarci un nuovo pallone da usare per i nostri giochi raccomandandoci, però, di fare più attenzione delle volte precedenti perchè, come noi adoravamo il nostro angolo di paradiso...
...beh...Gigi adorava il suo".


"Quel giorno non lo dimenticheremo molto facilmente!" affermò Nicola con un bel sorriso sulle labbra.
Poi rivolse lo sguardo verso Michele: per i due era arrivato il momento di salutarsi e di prendere il bus che
li avrebbe accompagnati alle loro rispettive scuole. Si augurarono così una buona giornata
e si diedero appuntamento a casa dopo la scuola per ricordare altre loro avventure e
disastri combinati insieme.














2 commenti:

  1. Finalmente posso leggere la versione integrale della storia! :P
    Che carina, bravo Nicola!

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